Fare l'istruttore per ragazzi e non a Fumane in questo periodo covid mi ha fatto tornare la voglia di aggiornare questo sito che avevo da tempo trascurato.
Quindi rieccomi aprendo un nuovo spazio in cui andrò ad immettere gli argomenti di lezioni e file supplementari per i miei studenti.
I video che verranno fatti a fine corso saranno, invece, a disposizione del circolo che li metterà a disposizione con le Sue modalità.
Quindi rieccomi aprendo un nuovo spazio in cui andrò ad immettere gli argomenti di lezioni e file supplementari per i miei studenti.
I video che verranno fatti a fine corso saranno, invece, a disposizione del circolo che li metterà a disposizione con le Sue modalità.
INTRODUZIONE ALLE APERTURE
Vi sono di versi modi di prepararsi nello sterminato campo delle aperture e vi sono moltissimi libri che trattano la materia. Uno dei metodi è ricordarsi le lunghe sequenze teoriche. Ma come si fa a memorizzare una variante lunga 18-20 mosse?
I miei suggerimenti sono:
Il primo step è molto importante in quanto diventa poi un esercizio mentale utile anche per altre linee o anche nei casi in cui non si conosca la linea che si viene ad affrontare: se sono abituato a pensare e ad avere un motivo per le mosse allora ne saprò uscire. Al massimo dovrò imparare a pensare in modo diverso. Solo nei casi di combinazioni e sequenze tattiche il significato delle mosse ricopre un ruolo minore a favore del calcolo concreto.
Il secondo passo può essere più o meno problematico a seconda della ciò che sto approfondendo in quanto anche se sto vedendo una lunga linea forte per il B questa potrebbe statisticamente apparire con bassissima frequenza. Per fare pratica suggerisco o di fare partite tematiche o partite rapide usando il principio dei grandi numeri: su tante partite prima o poi capiterà quella che mi farà entrare nella linea che ricerco.
Vediamo a seguire due linee teoriche di una certa lunghezza. Per motivi di continuità con i temi di precedenti di SCAP e tattica ad un certo punto queste due linee si distingueranno per le soluzioni di tal natura.
I miei suggerimenti sono:
- dare un significato ad ogni mossa;
- ripetere nella pratica la linea per interiorizzarla.
Il primo step è molto importante in quanto diventa poi un esercizio mentale utile anche per altre linee o anche nei casi in cui non si conosca la linea che si viene ad affrontare: se sono abituato a pensare e ad avere un motivo per le mosse allora ne saprò uscire. Al massimo dovrò imparare a pensare in modo diverso. Solo nei casi di combinazioni e sequenze tattiche il significato delle mosse ricopre un ruolo minore a favore del calcolo concreto.
Il secondo passo può essere più o meno problematico a seconda della ciò che sto approfondendo in quanto anche se sto vedendo una lunga linea forte per il B questa potrebbe statisticamente apparire con bassissima frequenza. Per fare pratica suggerisco o di fare partite tematiche o partite rapide usando il principio dei grandi numeri: su tante partite prima o poi capiterà quella che mi farà entrare nella linea che ricerco.
Vediamo a seguire due linee teoriche di una certa lunghezza. Per motivi di continuità con i temi di precedenti di SCAP e tattica ad un certo punto queste due linee si distingueranno per le soluzioni di tal natura.
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Un altro approccio per vedere il mondo delle aperture consiste nel valutarle come metodo di ingressi ad una determinata configurazione pedonale. In tal modo vengono meno la sequenza (occhio agli errori madornali) ed il significato delle singole mosse purché esse abbiano un valore per la struttura finale.
Usando questo approccio aperture che a prima vista hanno poco o nulla in comune diventano improvvisamente cugine nel momento in cui raggiungiamo delle posizioni con caratteristiche comune. A queste cugine si aggiungono poi altri sistemi ‘minori’ che possono dare lo stesso risultato.
Prendiamo ad esempio lo schema finale dell’Est-Indiana Mar de Plata
Nell’Est-Indiana il N prima gioca ...e5 ed in secondo momento fa ...f5, ma a pensarci bene Olandese ha la stessa idea invertendo l’ordine dei pedoni (il che cambia radicalmente la natura del gioco). Ma a pensarci bene gli stessi risultati potremmo aver con tutte le aperture che hanno d6 e g6 quali la Pirc e la moderna. Dobbiamo solo prestare attenzione a sconvenienti tattici e posizionali.
Tornando all’Est-Indiana, il piano a lungo termine è spingere i pedoni a Est su casa-scura.
Su questa logica allora anche mosse eterodosse cha anticipano ciò possono andare bene se alla fine si rientra nella medesima configurazione, anzi forse addirittura si ottengono dei miglioranti.
A Ovest possiamo ragionare l’uso dei pedoni -a e -b in analogo modo con la Francese var. di Spinta, le Siciliane con ...e6 e ...a6 con o senza il cambio in d4, il sistema a Riccio e/o Ippopotamo, l’Ipermoderna (o Owen) fino alle bistrattate var. Myles ed il sistema San Giorgio.
Abbiamo quindi riunito grandi e piccoli sistemi che hanno similitudini (per le grandi aperture ciò vale solo per alcune linee).
Ulteriore vantaggio di tale metodo sta nel poter invertire i colori, quindi un sistema studiato per il Nero può diventare utile per lo stesso modus operandi con il B ecco quindi che notiamo somiglianze tra Est-Indiana ed Attocco Indiana, Ovest-Indiana e Colle-Zukertort, Bird e Olandese,...
Usando questo approccio aperture che a prima vista hanno poco o nulla in comune diventano improvvisamente cugine nel momento in cui raggiungiamo delle posizioni con caratteristiche comune. A queste cugine si aggiungono poi altri sistemi ‘minori’ che possono dare lo stesso risultato.
Prendiamo ad esempio lo schema finale dell’Est-Indiana Mar de Plata
Nell’Est-Indiana il N prima gioca ...e5 ed in secondo momento fa ...f5, ma a pensarci bene Olandese ha la stessa idea invertendo l’ordine dei pedoni (il che cambia radicalmente la natura del gioco). Ma a pensarci bene gli stessi risultati potremmo aver con tutte le aperture che hanno d6 e g6 quali la Pirc e la moderna. Dobbiamo solo prestare attenzione a sconvenienti tattici e posizionali.
Tornando all’Est-Indiana, il piano a lungo termine è spingere i pedoni a Est su casa-scura.
Su questa logica allora anche mosse eterodosse cha anticipano ciò possono andare bene se alla fine si rientra nella medesima configurazione, anzi forse addirittura si ottengono dei miglioranti.
A Ovest possiamo ragionare l’uso dei pedoni -a e -b in analogo modo con la Francese var. di Spinta, le Siciliane con ...e6 e ...a6 con o senza il cambio in d4, il sistema a Riccio e/o Ippopotamo, l’Ipermoderna (o Owen) fino alle bistrattate var. Myles ed il sistema San Giorgio.
Abbiamo quindi riunito grandi e piccoli sistemi che hanno similitudini (per le grandi aperture ciò vale solo per alcune linee).
Ulteriore vantaggio di tale metodo sta nel poter invertire i colori, quindi un sistema studiato per il Nero può diventare utile per lo stesso modus operandi con il B ecco quindi che notiamo somiglianze tra Est-Indiana ed Attocco Indiana, Ovest-Indiana e Colle-Zukertort, Bird e Olandese,...
PEDONE DI DONNA ISOLATO (PDI)
Un testo dedicato al PDI è Winning Pawn Structures di Alexander Barburin (1998, editore Batsford)
In italiano suggerisco il Centro Dinamico negli Scacchi di Ponzetto-Vallifuoco (editore Ediscere)
In italiano suggerisco il Centro Dinamico negli Scacchi di Ponzetto-Vallifuoco (editore Ediscere)
CENTRO SOSPESO
MATTO COPPIA DEGLI ALFIERI
FINALE DI PHILIDOR: TORRE+ALFIER vs TORRE
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MATTO ALFIERE E CAVALLO |
Il Vangelo secondo Zanchetta
Il secondo ciclo di 10 lezioni per gli adulti prevede il rispolverare le tre fasi del gioco però con un filo comune diverso dal semplice accademismo, ossia la via del sacrificio. Essendo molto il materiale trattato pubblicherò tutto in un file pdf che verrà aggiornato dopo le varie lezioni (ad ora anche la lezione 3 non è completa). Lo scritto esprime, amplia e corregge quanto visto a lezione
La via del sacrificio 29_04.pdf | |
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