Nel seguente post ho messo il mio metodo per crearsi un repertorio d'apertura, per farlo mi sono inventato un po' di terminologia per rendere più umoristico il tutto...
Dopo tanto ho deciso di iniziare un nuovo capitolo su codesto sito.
Ossia l'insegnamento del gioco alle sue basi. Ho fatto pratica di insegnamento nelle scuole elementari del mio comune (e di fatto si sono entusiasmate più le insegnanti degli alunni, il che non è una nota positiva), ma ancor più ogni tanto viene al circolo qualcuno di nuovo che vuole imparare ed io mi devo adattare alla persona che ho davanti. Devo valutarne il gioco, la personalità, immaginare e testare quali sono gli impianti a Lui più consoni in base al tempo che può dedicare, alla memoria che dimostra e a vari altri dettagli... Tutto ciò mi ha portato alla conclusione che devo staccarmi dagli insegnamenti datimi al corso istruttori e cercare una via alternativa. Prendiamo la realtà per quello che è: - in una scuola elementare non gliene frega niente a nessuno dell'origine storica del gioco, ai bambini interessa più che altro il gioco in sè (ed è già tanto riuscire a trattenerli calmi dato che si scatenano anche in presenza degli insegnanti); - in scuole superiori forse si potrebbe contestualizzare, ma (almeno dalle mie parti) è un'impresa introdurre il gioco nella scuola; - al giocatore individuale interessa diventare forte in vista di un torneo o di una gratificazione personale qualunque, per cui anche a Lui della storia e delle partite storiche gliene frega ben poco. Quindi cosa resta su cui lavorare? Ho mollato le scuole, per me era troppo (e poi non ce la facevo col tempo) ed ho deciso di dedicarmi all'insegnamento individuale. Ad un giocatore serve: tattica e strategia come concetti teorici (quindi problemi e posizioni), apertura come fase pratica (se ti segano in apertura non andrai molto distante), mediogioco derivante dalle aperture prescelte e finali allegati il tutto condito con i nomi di relative aperture (non so perché ma ci sono i fissati). Come iniziare? Ovviamente... dai finali. Mi spiego: se scopri che ti è difficile dare il matto coi due Alfieri, allora è inutile concentrarsi su aperture e mediogioco in cui ci si porta la coppia degli Alfieri fino alla fine (magari sacrificando anche la qualità) ed è meglio direzionarsi in qualcosa dove siano gli altri pezzi a lavorare e magari ci si può concentrare su casi in si dà un Alfiere in cambio di un vantaggio posizionale (Alfiere per Cavallo per rovinare al struttura pedonale, alfiere buono contro cattivo, ecc.). Poi arriva la parte critica: l'elaborazione di un piano in mediogioco. Qui bisogna procedere a tappe e sono fondamentali: l'analisi delle partite e lo studio delle aperture da testi che ti spiegano anche il mediogioco che ne deriva. In primis bisogna insegnare la coerenza. Se vedi una cosa giusta o sbagliata che sia, devi agire di conseguenza. E' inutile chiedersi se c'è di meglio se non lo vedi, imparerai con la pratica, l'importante è che se vedi un piano del nemico che ti dà fastidio allora devi lavorare per neutralizzarlo e magari contrattaccare, se poi hai visto il piano sbagliato... come già detto ci vuole pratica. Il fatto è che si può lavorare su se stessi, non sull'avversario (al massimo Lui ce lo si lavora in partita): quindi bisogna migliorare l'applicazione del proprio piano. A tal fine ho creato la teoria della massima elasticità (già esiste, ma non gli è mai stata data un nome): se tra due o più scelte, ne hai una che farai in ogni caso e che non impedisce le altre né ti compromette allora tanto vale farla subito e poi decidere come mettere le altre, si tratterà quindi non più di fare una scelta, ma di rimandarla (si comprenderà meglio quando parlerò di come scegliere un'apertura). Poi si può iniziare il capitolo 2: analisi di partite per imparare la varie strategie di gioco, quindi strutture pedonali,... Infine arriva il mio capitolo preferito: l'Apertura. Qui è dove, personalmente, ho sempre dato il massimo ed ho concentrato la maggior parte del mio studio. E' la parte del gioco che non mi nasconde nulla (c'è chi mi definisce un'enciclopedia di aperture vivente) ed ho un certo talento a trovare i sistemi più adatti ai miei allievi. E' dove ho creato il mio modo di scegliere, ho creato varianti, ho trovato nuovi esempi e nuovi nomi per memorizzarle, di cui sto scrivendo libri (per ora solo su pc) e dove raramente esco sconfitto a tavolino (su oltre 100 partite se conto con due mani le partite in cui sono uscito male o pari in apertura avanzo delle dita, anche contro IM o MF l'apertura l'ho sempre avuta superiore). Direi che si è capito che sono un appassionato ed un ricercatore della prima fase del gioco. E dato che mi è più facile parlare e insegnare le aperture, spiegherò il mio metodo col prossimo post. Per quanto inerente a mediogioco e finale rimando alle specifiche pagine del sito. Infine scriverò di come ho introdotto il gioco nelle scuole elementari rendendolo un argomento multidisciplinare in collaborazione con le insegnanti. |
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